Ed eccovi …. insieme…. nella stessa casa… a condividere gioie e dolori, videoconference e scleri, mail e telefonate…..DI LAVORO!
Ebbene si, perchè si sta insieme nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, nel lavoro in ufficio e nel lavoro da casa!
Tra le tante cose che in questo mutato contesto stiamo sperimentando, c’è la convivenza in casa mentre si lavora
La situazione, inutile dirlo, è detonante se non correttamente gestita, soprattutto se a casa avete anche figli e nessuno che possa aiutarvi ad accudirli!
Vediamo dunque insieme poche e semplici regole di convivenza civile insieme
- Postazioni definite: anche se lo spazio in casa è poco, definite in partenza chi lavora da dove e tenete fede a questo elemento. Definire da subito il “proprio” spazio mette ordine ed evita invasioni di campo. E se uno dei due lavora in cucina? Studiate la vostra agenda al mattino e condividete con l’altra metà da quando sarà possibile mettersi a cucinare (e se vi riesce fatelo insieme, è una splendida attività di consolidamento del rapporto !)
- Pranziamo insieme?: visto che la sera tornate ad orari diversi e spesso vi capita di cenare separati, provate a fissarvi un orario che vada bene ad entrambi per preparare e consumare il pranzo. Noterete così che vi sarete regalati un momento di condivisione che prima non avevate e che alla fine questo coronavirus ci permette di sperimentare qualcosa di nuovo !
- TG in TV a scadenza: la tentazione di accendere la tv per vedere il tg sarà altissima! Datevi però una regola condivisa, ad es: ogni giorno guarderemo fino ad un massimo di 90 minuti di tg, ogni giorno vedremo il tg 30 min a pranzo e 30 min a cena. Tutto questo per due valide ragioni: in un momento delicato si rischia l’overload informativo (che comunque rischia di generare ansia e stress incrementali) e il fatto di stare in casa fa aumentare la tentazione di tenere la tv sempre accesa (“dai, nemmeno con l’audio a zero che così leggo il sottopancia di skytg24?” la risposta è NO :))
- Bambini a “targhe alterne“: Alternatevi! ogni mattina guardate l’agenda degli impegni lavorativi e definite chi avrà la “responsabilità” dei bimbi e distribuite le fasce orarie (“dalle 15 alle 17 li puoi tenere tu che ho una call? dopo la call io ho due ore di lavoro autonomo e posso dare io un occhio“)
Il nuovo “gioco”, richiede nuove REGOLE del gioco
E voi, quali azioni state mettendo in campo per rendere la convivenza lavorativa forzata più efficace?