COSA CI SERVE PER DIVENTARE DEI VERI SMARTWORKER?

Vediamo se riesci a trovare l’errore in questa affermazione:

“Durante il lockdown , molte persone sono state in smart working”

Sei riuscito a individuare l’errore? Se no, continua a leggere

L’errore nella frase precedente, risiede tutto nella definizione di smartworking: per capire meglio ci viene incontro la normativa:

“Lo smart working è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività.” (Fonte: Ministero del lavoro )

Questo vuol dire che se ho degli obiettivi lavorativi da raggiungere , posso scegliere come e quando lavorare per raggiungerli (ad esempio posso ad esempio decidere di lavorare prevalentemente di notte, perché durante il giorno voglio esser libero di gestire alcuni impegni quotidiani) nel rispetto però anche dei tempi lavorativi degli altri/delle persone che lavorano con noi. Quindi se scegliamo di lavorare di notte ma durante il giorno ci sono riunioni importanti per il raggiungimento degli obiettivi (nostri o dei colleghi) dovremo con flessibilità gestire l’agenda per lavorare bene insieme agli altri (concedendoci però la possibilità di prendersi del tempo per gestire i bambini, per accogliere personale che deve fare dei lavori nella nostra casa, per portare avanti gli interessi personali etc etc)

Se avete avuto questo grado di flessibilità durante il lockdown, allora siete stati dei veri smartworker!

In tutti gli altri casi, sarete stati in “remote working” (una modalità flessibile di lavoro che indica la possibilità di svolgere la propria mansione da uno spazio diverso dalla classica sede contrattuale di lavoro)

Ma quindi cosa ci manca per “fare smartworking”?

Ci manca una cultura condivisa e radicata su due tempi fondamentali

  1. Capacità di strutturare correttamente gli obiettivi (e solo come conseguenza di una corretta definizione degli obiettivi, lavorare al fine di raggiungerli)
  2. Nuovo modello di Leadership  

CAPACITA’ DI STRUTTURARE CORRETTAMENTE GLI OBIETTIVI

Come spesso dico , la pace nel mondo è sicuramente un obiettivo nobile ma difficilmente raggiungibile…perché? Semplicemente perché manca di TUTTE le regole fondamentali affinché sia un obiettivo ben definito!

Quali sono queste regole?

Le famose regole S.M.A.R.T, che prevedono che un obiettivo sia

  • Specifico, cioè che non lasci spazio ad ambiguità;
  • Misurabile senza equivoci e verificabile in fase di controllo;
  • Raggiungibile (dall’inglese Achievable), poiché un obiettivo non raggiungibile demotiva all’azione allo stesso modo di uno facilmente raggiungibile;
  • Rilevante da un punto di vista organizzativo, cioè coerente con la mission aziendale;
  • definito nel Tempo;

SVILUPPARE UN NUOVO MODELLO DI LEADERSHIP

Di conseguenza anche il modello di Leadership deve seguire queste evoluzioni ed è richiesta quella che io definisco uno Smart Leader!

  • Chiarezza nella comunicazione : se ci aspettiamo che le persone lavorino su obiettivi specifici e concreti, anche noi dobbiamo essere specifici e concreti. Se ad esempio chiedete al team di parlarvi in un meeting dei punti chiave di un progetto, non potrete aspettarvi che il team vi porti il piano di dettaglio. Se avete in testa un livello di dettaglio superiore, siate espliciti sul livello di dettaglio che vi aspettate (e anche in quello che non vi aspettate). Esser chiari in situazioni di lavoro flessibile, è la chiave fondamentale per far scaturire le azioni . E’ ovvio che questo vi richiederà uno sforzo di pianificazione e chiarezza anche interna, punto fondamentale per una leadership efficace
  • Fiducia: se avete preso accordi con un vostro collaboratore per la realizzazione di un progetto entro 3 giorni e non avete concordato nessun checkpoint intermedio, dovrete sforzarvi di non sentire il vostro collaboratore sino al termine del periodo concordato. Se l’output non sarà allineato alle vostre aspettative chiedetevi se siete stati impeccabili nel passare il brief e se la risposta è positiva, potrete passare al feedback
  • Feedback: soprattutto in smart working, è F O N D A M E N T A L E. Se il collaboratore dell’esempio precedente , a fronte di un brief molto chiaro, non vi ha portato l’output atteso, avrete la preziosa occasione di dare immediatamente un feedback basato sul comportamento, sugli impatti che questo ha determinato e sulle aree di miglioramento su cui lavorare . E se questo porta a dei rischi di ritardo sulla delivery generale del progetto? Se il brief è stato chiaro, la modalità “smart” prevede proprio che sia il collaboratore , recependo i feedback , a trovare il modo per accelerare la corsa per compensare i ritardi accumulati non portando a termine correttamente il lavoro. Ovviamente anche in caso positivo, il feedback è fondamentale per creare ingaggio, riconoscimento e senso di responsabilità nelle nostre persone
  • Disponibili per gli altri (se gli altri ne hanno bisogno) : chiamare un collaboratore , solo per sedare le nostre eventuali ansie relativamente a come sta andando la progressione del lavoro, non è “rendersi disponibili”, è funzionale ad una nostra esigenza non ad un’esigenza del nostro collaboratore. Se invece il collaboratore ha bisogno di noi, proviamo a ritagliarci un momento per sentirlo, questo è rendersi autenticamente disponibile
  • Time Management is king: la gestione del tempo diventa fondamentale per lavorare bene a distanza. Se avete una riunione che dura un’ora e deve toccare gli argomenti A, B e C, è vostra responsabilità condurre la discussione sugli specifici argomenti. E se siete voi in primis a partire dall’argomento Z , non lamentatevi poi se la vostra agenda viene cannibalizzata da riunioni continue (perché se non si è in grado di coprire i temi oggetto del meeting, necessariamente dovrete pianificare un altro meeting per coprire l’inefficienza)
  • Motiva: celebra i successi, motiva le persone che non vedono la luce in fondo al tunnel, porta ad un alto livello discussioni che diventano frustranti eccedendo nei dettagli, focalizza gli sforzi di tutti verso ciò che è utile (e sii il primo a respingere le inefficienze) , spiega sempre il perché si fanno delle scelte (soprattutto quelle difficili). Sii la spinta di energia che serve per migliorarsi sempre

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